Latest Blog Post

JOJO Jazzy Jester/ Il Contrabbasso. [Compendio V: Sull’inafferrabile natura dei Gatti Marini]

A cura del Prof. Dr. Dott. (e mezzo) Alighiero Mirtillo, neuroanarchico a tempo pieno e titolare della cattedra instabile di Mitologia Urbana e Zoologia del Disincanto.
Tra le numerose forme di vita non debitamente classificate, per svista, pudore o palese incompetenza dei catalogatori spiccano, per elusività e coda alzata, i cosiddetti Gatti Marini.
Non si tratta, come qualche buontempone potrà pensare, di felini anfibi o di ittici pelosi, bensì di creature autentiche, con artigli reali e giudizio intermittente, che scelgono per dimora gli scogli bruciati dal sole nei pressi di fari dimenticati.
Caratteristiche principali (per chi riesce a osservarli con sufficiente discrezione):

• Amano i suoni naturali, purché vagamente tragici: vento teso, risacca sdegnata.
•Rifiutano nomi propri, a meno che non siano esclamazioni alimentari ("Miso!", "Paprika!", "Soccolì!").

Origine ipotizzata:
Secondo un manoscritto mai sottoposto a peer review, si tratterebbe di una sottospecie derivata dall’unione spirituale (non carnale, onde evitare problemi biologici) fra pellicani ipersensibili e lontre sociologhe oppure tra i gatti dei porti e l’anima errante di un vecchio cartografo scacciato da tutte le accademie per eccesso di fantasia.
Comportamento verso gli umani:

Diffidenti.
Se ti ignorano, è per educazione.
Se ti fissano, è perché ti hanno riconosciuto come creatura in bilico.

Conclusione provvisoria (ma già molto definitiva):
Il Gatto Marino è un animale che non cerca padrone, né approvazione.
Si muove secondo coordinate emotive, e trova casa solo nei luoghi che non la chiedono.
È l’unico essere al mondo che sa dove sta andando anche quando si ferma.

Firmato in un giorno di vento, con tre peli di Gatto Marino incollati al calamaio
Prof. Dr. Dott. (e mezzo) Alighiero Mirtillo